F.P. Il lavoro che presenti ad Assab one 2004 ha una genesi strettamente legata al luogo dove verrà esposto...
M.F.Quando sono entrata per la prima volta nell’ex stamperia di via Assab ho subito avuto la sensazione che quel posto parlasse.
Il suo fascino dimesso porta in se’ un vissuto che trapela dai pochi arredi rimasti e dagli oggetti che lo popolano. Sia in STATI DI INADEGUATA CIRCOLAZIONE PERIFERICA, che in DANS SA SPLENDEUR sono nati sul luogo, utilizzando il luogo stesso, la sua storia, il suo collocarsi all’interno del quartiere alla periferia di Milano.
Frasi trovate e ricontestualizzate per parlare del suo passato e del suo presente allo stesso tempo.
F.P. Lavori molto sulla percezione: qual'è quindi il ruolo di chi guarda le tue opere?
M.F. Il ruolo di chi guarda è da ricercare ogni volta: sfalsando i dati reali lo spaesamento iniziale porta a dover ri-pensare ciò che finora si era dato per scontato con la volontà di andare oltre.
Accettando così la sfida di vedere le cose sotto un’”altra luce”, da un altro punto di vista.
F.P. Che rapporto esiste tra questi ultimi lavori e i precedenti?
M.F. L’intervento site-specific, l’utilizzo di frasi all’interno del lavoro e la luce sono gli aspetti più ricorrenti nei miei lavori.